QUESTONUMERO

 

Il Tema

5 Ernesto Balducci (nota introduttiva di Gianfranco Fata), Un esame di coscienza per il mondo dell’informazione

Le riflessioni, di singolare attualità, svolte da Ernesto Balducci sullo scottante tema dell’informazione in una conversazione con il giornalista bolzanino nel 1992, poco prima della morte, durante un incontro alla Badia Fiesolana. Centrale è il riferimento al ruolo dei giornalisti ed all’enorme responsabilità che essi hanno nella creazione di un’opinione pubblica funzionale al potere. Il «panottico» nel quale molti operatori dell’informazione sono inclusi non consente loro di vedere chi sta ai margini e di diventare, secondo

un’immagine utopica di Thomas Merton, i nuovi monaci al servizio della verità.

Culture e Religioni

10 Cesare Milaneschi, Quando a Firenze nacque la prima Chiesa valdese

Il 19 marzo 1863, centocinquant’anni fa, in via dei Serragli a Firenze, si inaugurava la «Cappella evangelica per il culto al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo» per iniziativa della Chiesa valdese, ma con l’intento di promuovere l’unione delle Chiese evangeliche. Un compito al quale dedicò la propria vita di studioso e di pastore Paolo Geymonat, impegnato nel difficile cammino del dialogo fra le Chiese, con autentico spirito ecumenico, a partire dalla convinzione che la pluralità delle realtà evangeliche non fosse in contraddizione

con l’irrinunciabile aspirazione all’unità.

16 Valdo Spini, Essere valdesi nella «città sul monte»

Il ricordo del significato della celebrazione del primo culto valdese a Firenze, in seguito al compimento dell’Unità d’Italia e all’estendersi a tutto il Regno della libertà religiosa. È nel contesto di questa straordinaria città-simbolo che una piccola comunità di credenti ha trovato un terreno fertile e ha dato il proprio originale contributo allo sviluppo del dialogo fra le religioni ed alla promozione della pace, della cooperazione internazionale e dei diritti umani.

 
Polis

Avere vent’anni oggi

(Sezione monotematica a cura di Severino Saccardi)

Una riflessione a più voci sull’ambivalente e complessa condizione del mondo giovanile degli anni Duemila in cui (nella prima parte della sezione monotematica) studiosi, insegnanti, operatori sociali, educatori, amministratori e politici analizzano le potenzialità inedite e le stridenti contraddizioni con cui sono posti a confronto i ventenni del nostro tempo, ad alcuni dei quali (nella seconda parte) è data direttamente la parola per esprimere in prima persona il vissuto esistenziale fatto di desideri, di speranze, di delusioni e di aspettative per il futuro che comunque caratterizza la loro età. Al tema della «questione giovanile» rimandano anche gli interventi della rubrica Società Civile, dedicata ad esperienze e percorsi di carattere sociale e culturale in due diverse realtà del territorio toscano.

21 Sottosezione 1. La «questione giovanile» negli anni Duemila

22 Severino Saccardi, Oltre il ponte

29 Franco Cambi, Se il disordine si fa speranza

33 Antonella Landi, Invecchiare parlando di gioventù

37 Eraldo Affinati, Elogio dei giovani che non fanno notizia

40 David Allegranti, Un grande futuro dietro di noi

43 Daniele Pasquini, «Galassia Zuckerberg»: come vivere dopo una rivoluzione

49 Laura Coser, Il consiglio di Kafka per i giovani del terzo millennio

55 Falco J. Bargagli Stoffi, Una «comunità di destini»

59 Francesco Baggiani, La «vergogna sociale» di quei chili di troppo

63 Andrea Bigalli, Fra trasgressione, conformismo e speranza: il tema-giovani in una trilogia di film

69 Paola Del Pasqua, Quelle bussole fra le pagine di un libro

73 Maria Lina Landi, L’Intrepido: metafora dell’incerto destino del «Belpaese»

77 Giacomo Trentanovi, Bologna anni Settanta: voci da un’altra epoca

82 Roberto Mosi, Essere ventenni, cinquanta anni fa

86 Cristina Giachi, Come investire sui cittadini giovani

91 Enrico Rossi, Un Progetto regionale per i giovani cittadini toscani d’Europa

96 Sottosezione 2. Dicono di sé

97 Sara Mugnaini, Noi!

102 Niccolò Chelli, Come le rondini che annunciano la primavera

108 Tommaso Ferrara, Alle prese con nemici invisibili

111 Studenti della 4ªB del Liceo Scientifico «Leonardo da Vinci» di Firenze (a cura di Stefano Zani), «Bamboccioni» o (imprevedibilmente) consapevoli?

115 Studenti della 4ªC del Liceo Scientifico «Leonardo da Vinci» di Firenze (a cura di Stefano Zani), Nonostante tutto

121 Studenti delle quinte A B C dell’ITC «E. Balducci» di Pontassieve (FI) (a cura di Cristina Di Nardo), Il gabbiano Jonathan Livingston e le cuffie nelle orecchie

124 Studenti della 3ªC del Liceo Scientifico «E. Balducci» di Pontassieve (FI) (a cura di Simona Giani), È, comunque, l’età della speranza

129 Studenti della 5ªB del Liceo Scientifico «E. Balducci» di Pontassieve (FI) (a cura di Francesco Sartini), Il magico momento delle scelte fragili

134 Lucio Niccolai, Quel «varco di nebbia» verso il futuro

145 Sacha Naspini (scheda di presentazione a cura di Leonardo Sacchetti), I Giovanisì

Società Civile

151 Circolo Arci «Semifonte» di Barberino Val d’Elsa, Un «rifugio per le idee»

Una realtà anomala nel panorama locale, ma anche all’interno dell’ARCI, quella del «Circolo Semifonte» (detto anche il Circolino) di Barberino Val d’Elsa. Un’associazione culturale di giovani e meno giovani basata sul volontariato, che è nata dall’entusiasmo di un gruppetto che voleva un «rifugio per le idee» ed è riuscita a mantenere vivo, in un territorio povero di altre opportunità e all’inizio diffidente verso un’esperienza «atipica», uno spazio ricco di iniziative e di progetti culturali e sociali.

154 «Osservatorio dei diritti dei bambini, delle bambine e degli adolescenti» del Comune di Cortona (a cura di Franco Farina e Silvia Guetta), La cultura dei diritti e i ventenni di domani

L’esperienza dell’«Osservatorio dei diritti dei bambini, delle bambine e degli adolescenti» del Comune di Cortona, ricostruita a più voci dai protagonisti (ragazzi e adulti che hanno partecipato e partecipano ai progetti realizzati in questo ambito). Le attività promosse dalle agenzie formative interessate (scuola, associazioni, istituzioni unite in un sistema integrato) e le modalità partecipative di studio e di lavoro adottate sono tese a favorire la realizzazione di un contesto formativo idoneo a preparare giovani consci dei propri diritti e delle responsabilità civili che il loro esercizio comporta per la costruzione consapevole del domani.

Uomo Planetario

163 Costanza Orlandi, Lenti deformanti: l’Italia vista dalla Germania

Dall’osservatorio particolare di una «migrante pendolare» fra Italia e Germania, il tentativo di gettare uno sguardo più distaccato sul rapporto fra i due Paesi e di individuare quegli aspetti che configurano l’ambito sempre mutevole e sfuggente dei «pregiudizi». Con particolare attenzione all’individuazione dei pregiudizi della stampa tedesca, e dell’opinione pubblica da essa formata, sull’Italia e sugli italiani, alla luce dell’attuale crisi economica. Ne emerge un quadro preoccupante delle possibili, pericolose e reciproche incomprensioni fra i Paesi membri dell’Unione europea.

Multimedia

176 Mariella Bettarini (intervista a cura di Roberto Mosi), «Salvo imprevisti» e «L’Area di Broca»: far poesia sognando un mondo più giusto con due testi di Ernesto Balducci

I quarant’anni di una ricca esperienza letteraria e culturale quale quella di «Salvo imprevisti» (su cui si è innestata poi «L’area di Broca») sono qui raccontati da una delle fondatrici, Mariella Bettarini. Una rivista che è stata ed è un punto di riferimento e che continua a dare il suo contributo anche per superare quel distacco tra politica e cultura, tra poesia e società che spesso si presenta oggi come incolmabile. All’intervista seguono due testi gentilmente concessi a firma di padre Ernesto Balducci (che «Salvo imprevisti» ebbe come collaboratore fin dagli esordi).

182 Giuseppe Vettori, In dialogo con Etty

Nel dialogo profondo fra un’autrice di un libro, Luciana Breggia, e l’oggetto della sua ricerca, la tragica vicenda di Etty Hillesum, ragazza ebrea morta ad Auschwitz dopo aver lasciato una straordinaria testimonianza del suo tempo, emerge il rapporto fra storia e memoria, fra necessità dell’oblio e riscatto del passato per costruire il futuro. Un percorso che si incontra idealmente con il pensiero di Ernesto Balducci e con la sua tensione ideale verso l’affermazione di una cultura della pace.