N. 460
Uno spazio pubblico per le religioni?
Tema
5 Severino Saccardi, Verso una nuova “guerra fredda”?
Alcuni avvenimenti (la scomparsa di due grandi personalità come Bronislaw Geremek e Aleksandr Solzhenitsyn, il 40° anniversario dell’invasione sovietica della Cecoslovacchia) hanno riportato l’attenzione su quella che una volta veniva chiamata l’“altra Europa. Nel frattempo, è esplosa la crisi del Caucaso, con il sanguinoso conflitto russo-geogiano relativo al conteso fazzoletto di terra dell’Ossezia, che evoca lo spettro di una nuova “guerra fredda”. E che impone all’Unione Europea un’assunzione di responsabilità all’altezza delle sfide dei tempi.
Culture e religioni
9 Gabriele Parenti, Come una farfalla di maggio
Luci ed ombre del ’68 e dell’eredità ambivalente che ci ha lasciato: dal lassismo e la “democrazia rivendicativa” che ancora oggi portano conseguenze negative nei comportamenti sociali all’abbattimento di pregiudizi sessuali, razziali, religiosi che hanno aperto la porta alla tolleranza e al rispetto del “diverso” nella società contemporanea
15 Fabio Minatti, Il pensiero di Bloch e la “cristologia laica” di Balducci
La cristologia si rivela, più che l’ontologia, il vero fondamento dell’antropologia balducciana (nella dialettica edito/inedito ed in quella quella Io /Tu). Quella di Balducci è una laicità “compiuta”.
19 Jacopo Mazzantini, Generazione Q
Appare inadeguato il modo con cui la politica italiana ha fatto fronte fino ad ora alla questione giovanile, con un atteggiamento privo di progettualità e di apertura al futuro.
Polis
23 Uno spazio pubblico per le religioni? Sezione monotematica a cura di Severino Saccardi
24 Severino Saccardi, Religione e spazio pubblico: frammenti di discorso
Per ragionare sul rapporto fra spazio pubblico e religione, nel nostro Paese, non si può non tener conto delle controverse dinamiche derivate dalla fine del “partito dei cattolici”. Ma il tema rimanda, soprattutto, ad un orizzonte più ampio, come quello delineato, a suo tempo, dal dibattito Habermas-Ratzinger. Ne scaturisce anche la conseguenza che il “pluriverso” culturale della nostra società impone alle diverse religioni il dialogo scambievole ed il comune confronto con le sfide del nostro tempo, nel riferimento condiviso alla dimensione della laicità.
33 Giuseppe Vettori, Come “mormorio di un vento leggero”
Partendo dall’esempio di due grandi periodi storici fiorentini (l’esperienza di Savoranola e quella del cattolicesimo democratico degli anni 60 con don Milani e La Pira) una riflessione sulla necessità di un percorso di dialogo tra credenti e non credenti e tra le pluralità del sentire ponendo come basi di regole comuni la libertà di scelta e la centralità della persona, con i suoi diritti e doveri.
40 Bruno Di Porto, Il “foro interiore” e lo spazio pubblico
Nella perpetua dialettica tra religione e politica, o più in generale tra religione e accentuata laicità, si manifesta da certi settori la preoccupata tendenza a delimitare la presenza della Chiesa quanto più possibile e a reagire alle sortite di istituzioni religiose negli spazi pubblici.Ma la religione deve avere uno spazio pubblico, in quanto fattore portante dello spirito umano. E’ bene però affinare e responsabilizzare i modi, armonizzare il ruolo della religione con gli altri essenziali fattori di civiltà, articolare la religione in un quadro di libertà religiosa e di pluralità delle fedi.
46 Raffaele Volpe, Un cristianesimo laico e pluralista
Nell’Europa di oggi è più laico garantire il pluralismo delle comunità di fede e quindi la loro visibilità sulla scena pubblica piuttosto che comprimerle all’interno dei recinti confessionali; lo Stato dovrà stabilire un presidio del pluralismo attraverso il confronto continuo e paritario tra tutti i soggetti partecipanti, mentre le confessioni religiose dovranno rinunciare ad ogni pretesa di autosufficienza dogmatica e accettare di relativizzare il proprio punto di vista, una volta entrate nell’arena pubblica.
52 Andrea Bigalli, Del primato della coscienza
La cerniera tra dimensione personale ed istituzione ecclesiale non può che essere la coscienza: essa costituisce un caposaldo che salverà sempre – come è accaduto in passato – la Chiesa da ogni istanza di tipo “totalitario”. Lo spazio in cui una Chiesa può agire in ambito sociopolitico è quello pastorale, del rapporto gratuito, disinteressato, motivato in ultima analisi solo dall’amore del Cristo per ogni essere umano, da tradursi nell’azione storica della comunità dei credenti.
59 Carlo Bernardini, Fuori dal dogma
C’è qualcosa di fortemente squilibrato nell’attenzione che siamo costretti a prestare alle obiezioni mosse dalla Chiesa alle nostre leggi, mentre alla Chiesa tutto è concesso, a danno del sano pluralismo culturale. Significativa, in questo senso, la lettura distorta, a suo tempo fornita all’opinione pubblica, della mancata visita di Benedetto XVI alla Sapienza di Roma.
63 Pietro De Marco, La “laïcité” non è un destino
Il dibattito pubblico guadagnerebbe molto dal togliere la terminologia della laicità da una posizione onnivora per cui essa significa indebitamente (anzitutto dal punto di vista semantico) razionalità, umanità, tolleranza, rispetto, libertà di coscienza e simili. Sarebbe auspicabile la massima parsimonia nell’uso di tale termine, inteso spesso non solo nel senso di condizione laicale (per cui usare laicità è fuorviante, anzi proprio un errore), ma anche come sinonimo dei valori di razionalità, coscienza e libertà cristiana, assunti in quanto tali da laici e chierici.
72 Pietro L. DiGiorgi, Nostalgia di un cristianesimo postreligioso
Due modelli di rapporto tra religione e laicità dello Stato si confrontano oggi: il cristianesimo postreligioso e il secolarismo devoto. Ma , mentre il primo è il solo che può abitare lo spazio pubblico in modo comunicativo, poiché concilia verità e libertà come esigenza e compito della fede cristiana; il secondo, invece, pretende di occupare per intero quello spazio, poiché ritiene che l’amore della libertà dei moderni sia qualcosa di estraneo alla fede e finisca inevitabilmente col mettere in secondo piano la verità
82 Gherardo Pecchioni, Uno spazio pubblico per i cattolici? Sì ma per tutti!
La pluralità di voci e pensieri all’interno della Chiesa cattolica fa fatica ad emergere e sempre più il mondo mediatico, e con esso quello politico, tende ad appiattire la comunità dei credenti nella gerarchia ecclesiastica
87 Mauro Sbordoni, Cronache di vecchi e nuovi curati di campagna
Uno sguardo al passato della realtà di campagna in cui il clero rivestiva un ruolo fondamentale nei ritmi di vita e nel condizionamento politico, mentre oggi la forza dei nuovi media propone direttamente interpretazioni e giudizi al di sopra dei nuovi “curati di campagna”, spesso scomodi testimoni di frontiera
Uomo Planetario
94 Piero Sinatti, Vivere senza menzogna: un ricordo di Aleksandr Solzhenitsyn
La vita del “grande vecchio” Aleksandr Solzhenitsyn, recentemente scomparso, dalla testimonianza contro l’Arcipelago Gulag all’esilio (e autoisolamento) americano fino agli ultimi, controversi anni, del rientro in Russia, ha voluto essere soprattutto una testimonianza di moralità civile, etica e religiosa. Un’eredità, in larga parte, oggi incompresa nel suo stesso, grande e travagliato, Paese.
103 Felipe Hedstrom, Il “lungo inverno” di Alexander Dubček
Una ricostruzione dell’azione politica di Alexander Dubček, dal suo allontanamento dal potere, nel post-‘68, all’impegno del 1989 per la trasformazione democratica della nuova Repubblica Ceca, con il lungo e doloroso intermezzo della ventennale emarginazione subita dall’ ex leader della “Primavera di Praga”.
116 José de Jesùs Hernàndez Espinoza (Padre Pepe), La piccola, grande, storia di “padre Pepe”, Intervista a cura di Giacomo Trentanovi e Fabiana Butini (3 pagine)
La testimonianza di un sacerdote che ha dedicato la sua vita agli emarginati di una piccola cittadina del Messico: dobbiamo guardare le cose per cambiarle, non per giudicarle.
119 Daniele Pasquini, “Un muro non basta”
La realtà drammatica della divisione tra palestinesi e israeliani nelle terre occupate e le contraddizioni della presenza del muro che continua ad allungarsi rendendo difficile la vita dei palestinesi. Note di un “diario di viaggio” .
Società civile
125 Marta Quilici, L’acqua cheta rompe i ponti
L’esperienza di una piccola associazione, “L’Acqua Cheta”, Bottega del Mondo di Pistoia, che come tante altre si batte per un consumo critico e solidale con il Sud del Mondo.
Multimedia
129 Roberto Taioli, Enzo Paci. A trent’anni dalla morte
Un omaggio alla filosofia di Enzo Paci i cui motivi, a tren’anni dalla morte, continuano ad interpellarci: l’umanità, il pensiero come vocazione, come servizio e come umile sorvegliante
131 Paolo Del Lungo, Tentativi di descrivere l’indescrivibile
Come il grande Giuseppe Verdi sia riuscito a raggiungere la più perfetta compenetrazione di musica, parole e affetti, momenti in cui il contatto con il pubblico si realizza compiutamente attraverso la straordinaria forza comunicativa della componente musicale. Notevole è la capacita del noto compositore di non cercare in alcun modo di “spiegare musicalmente” certe astrazioni, ma di presentare questa complessità direttamente attraverso la musica.
135 Giovanni Allegretti, La Mostra del Cinema di Venezia: piccoli capolavori in tono minore.
L’edizione 2008 del Festival di Venezia – che sembra aver avviato il graduale rinnovamento dei suoi spazi – ha assistito ad un calo del 12% nelle presenze di spettatori, scontando in parte il momento ‘fiacco’ del mercato cinematografico internazionale e in parte l’agguerrita concorrenza di altre passerelle cinematografiche. Ma – come spesso in passato – ha ritrovato la sua identità di rassegna impegnata e sperimentale nelle sezioni non competitive, dove i migliori film della Mostra si sono ricavati il loro spazio di visibilità, ottenendo inattesi successi di pubblico e critica.