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Alexander Langer traghettatore di speranza

Il tema 

Alessandro CheccucciMorfologia ragionata della Destra USA – Le vicende attuali del conservatorismo  americano possono essere colte in misura non banale solo se iscritte in un processo di sviluppo che si protrae per oltre un secolo. Processo che riguarda non solo l’evoluzione delle élites culturali che hanno percorso la storia del pensiero repubblicano e della provenienza geografica dei personaggi che si sono succeduti alla guida dello storico  partito della destra americana, ma anche gli sviluppi della cultura civica statunitense, e dei suoi molteplici modi di stare a destra, anche non votando repubblicano.

Culture e religioni 

Marilena Pasquali, Jean-Michel Folon a Firenze – Intervista con a cura di Roberto Mosi. Il successo della manifestazione sottolinea il legame dell’artista, da poco scomparso, con Firenze, e ci comunica un messaggio sereno che fa di questa una mostra di gioia.

Vincenzo Arnone, L’anima di Papini – Papini è stato un uomo invadente, scontroso, acceso polemista, amante della autoesaltazione, del ruolo di profeta e di giudice spietato. Eppure sotto questo burbero personaggio c’è un’anima di poeta e un divoratore di libri. Dovere del critico è trovare quest’anima, qua e là, nelle sue opere, per una equilibrata riconsiderazione.

Polis 

Per Alex Langer (a cura di Severino Saccardi)

Mario Lupi, Era tra i pochi a pensare europeo – Un ricordo del politico, dell’amico, dell’uomo Alex Langer, nel decimo anniversario dalla sua drammatica scomparsa. Ma anche un invito a predisporre gli strumenti per la concreta realizzazione di una società di tolleranza e di convivenza profonda e concreta, obiettivo in cui Langer non ha mai smesso di credere, ma del quale certamente ha sofferto il peso dell’apparente irrealizzabilità.

Enzo Mazzi, Il paradigma morte-resurrezione nella vita di Alex Langer – Un ricordo della collaborazione di Langer all’esperienza dell’Isolotto a Firenze: la positività di quel gruppo di giovani, che per generare ha bisogno di passare attraverso il conflitto e in qualche modo la morte, è non solo metafora del ’68 ma di tutta la storia umana

Claudio Del Lungo, La speranza di un cambiamento – L’esperienza politica di Langer è attraversata dal desiderio di stimolare percorsi nuovi, creare collaborazione e convergenze tra persone diverse, perseguire obiettivi non facili come il dialogo interetnico e una nuova mentalità ecologista.

Andrea Bigalli, Avevo un fratello – Alex Langer è stato una di quelle persone che costituiscono dei compagni di viaggio, dei fratelli che ci accompagnano per la via e che ad un tratto scompaiono creando un vuoto e sconcerto reso più drammatico dal mistero di una fine anzitempo.

Adriano Sofri, Far di se stesso ponte fra due sponde – Intervista con Adriano Sofri a cura di Severino Saccardi. Adriano Sofri ricorda di Alex Langer l’importanza che, nel suo percorso, ebbero simboli importanti, come la figura di S. Cristoforo (traghettatore o portatore di speranza, che rischia di essere sopraffatto dal peso dell’impresa) e i temi ed i termini della conversione (anziché della semplice riconversione) ecologica e di tutto un modo di impostare la vita di relazione.

Pietro Del Zanna, Parole che sento anche mie – In forma di lettera un grato ricordo  (di un “uomo che si è fatto attraversare dalle contraddizioni cercando una via d’uscita vera”) che è anche la ricostruzione di un cammino che negli ultimi dieci anni si è snodato anche a partire dall’eredità, umana e politica, lasciata da Alex Langer.

Uomo Planetario 

Alexander Langer traghettatore di speranze Sezione monotematica in omaggio ad Alex Langer a cura di Christine Stufferin e Edi Rabini

Atti del Convegno della Fondazione Langer: Euromediterranea 2005.

Alexander Langer: Lentius, profundius, suavius. Srebrenica: Le ferite del silenzio. Bolzano 1-2 luglio 2005

Introduzione a cura della Fondazione, Alex e Srebrenica: 10 anni

I. L’Europa muore o rinasce a Sarajevo?

Irfanka Pašagić, Un premio che è un impegno – Ricevere il premio Alexander Langer è un grande impegno ma anche un riconoscimento dell’attività dell’associazione “Tuzlanska Amica” per un ritorno ad una pacifica convivenza che superi ogni distinzione etnica.

Nataša Kandić, Srebrenica, simbolo di verità e di giustizia – Le questione più importante oggi nell’area balcanica sta nel come mettere in atto la legalità e la giustizia, e l’Europa, a lungo solo spettatrice, può avere un ruolo positivo importante se smette di tirarsi indietro e prende posizione decisa contro i criminali di guerra.

Vjosa Dobruna, La gente europea dei Balcani – La gente dei Balcani sente di avere una forte identià europea e di poter dare un grande contributo all’Europa comune. E’ interesse dell’Europa favorire un processo di integrazione sempre più ampio prendendo insegnamento dalle vicende balcaniche.

Massimo Cacciari La lezione di un uomo dell’apocalisse – Un’Europa che si chiama fuori dall’essere protagonista nei grandi conflitti politici, nelle grandi contraddizioni politiche della sua epoca, a un certo momento decade anche come potenza economica, mentre invece dovrebbe agire a testa alta di fronte all’egemonia americana. E l’Europa si unisce intorno all’idea di “bene comune”, che trascende i singoli che unisce in un luogo-non-luogo dove si sta insieme perché si è capaci di elaborare una meta comune.

Francesco Palermo, La linfa vitale della complessità – In un’Europa, che per ora rimane un concetto nebuloso, i rapporti con le nazioni dell’est sono un banco di prova per l’(auto)affermazione sia sul fronte della politica interna che su quello dei rapporti di carattere mondiale.
II. La conversione ecologica

Wolfgang Sachs, Un’estetica della misura – Il benessere andrebbe concepito in modo da poter risultare equo e così democratico che tutti al mondo possano parteciparvi senza mandare la biosfera alla sua rovina definitiva. Oggigiorno chi vuole salvare il proprio volere, ha bisogno di un’estetica della misura, perché è circondato dalla sovrabbondanza.

Giuseppina Ciuffreda, La nostalgia del Paradiso e la conversione ambientalista – Il crescente aggravarsi della situazione ambientale non va di pari passo con la sensibilizzazione al problema. Solo un cambiamento di mentalità e abitudini profondo può invertire questo processo.

Guido Viale, Alex per parole chiave – Un’interpretazione della conversione ecologica desiderata da Langer: è nei nostri comportamenti, nella capacità di creare un contesto più favorevole a una vita meno dipendente dallo spreco di risorse, meno governata dall’aggressività, più propensa ad uno spirito comunitario che possiamo trovare le condizioni per una azione politica per la trasformazione della società.

III. Tentativo di decalogo per la convivenza interetnica

Gad Lerner, Vite diverse ma vicine – Le difficoltà nel vivere la propria identità tra manie egocentriche, razzismi, flessibilità e tradimenti. Un confronto tra due esperienze di vita diverse ma vicine: quella di un ebreo filopalestinese italiano di incerta origine e quella di un tirolese italiano.

Guido Denicolò, Della fatica di costruir ponti – A partire dal dibattito lacerante sullo status del Sudtirolo, Langer ha iniziato la sua lotta per stabilire dei ponti, un dialogo, tra chi non vuole comunicare, per superare il sistema della separazione sperimentato nella sua regione.

Riccardo Dello Sbarba, Reggersi in bilico su un cippo di frontiera – La ricerca di un dialogo interetnico pone domande sul senso dell’”etnicità”, una dimensione ambigua che divide e dunque fare “interetnicità” significa operare costantemente per far devolvere l’etnicità dalla forma più violenta alla più mite: dalla violenza alla politica, dalla politica alla cultura.

Fabio Levi, Una vita “nel vortice” – Non sarebbe giusto conservare di Alex Langer l’immagine un po’ oracolare dell’”uomo savio”. La sua storia evidenzia la capacità di vivere “nel vortice” dei cambiamenti, riuscendo talora a trovarsi anche fisicamente nei luoghi dei grandi cambiamenti storici, vivendo e sentendo dall’interno le contraddizioni e la sproporzione fra l’impegno generoso del singolo e le rigidità delle realtà etnico-culturali ed economico-politiche.

Virgilio Dastoli, Gli ideali di Alex e quelli di Altiero Spinelli – Bisogna riflettere sull’opera di Langer anche nel difficile cammino di unificazione e integrazione europea e “continuare in quello che è giusto” come egli diceva.

Società civile

Severino Saccardi, La massima di Epicuro e il Consiglio regionale – Intervista a cura di Tommaso Ferraresi. Politica istituzionale e valori, principi ed atti concreti. Il direttore di “Testimonianze” illustra la sua personale visione della rappresentanza e il rapporto che essa ha con i valori di cui egli è portatore e con la sua esperienza nel mondo dell’insegnamento.

Multimedia

Giovanni Allegretti; Venezia 62: diversità in dialogo – La LXII Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia – ribattezzata il “festival della tigre asiatica” per la massiccia presenza di film orientali nelle diverse sezioni parallele – si è distinta dalle precedenti per la perfetta gestione logistica e per l’apparato di sicurezza che l’ha circondata. Ma non è stata la mostra dell’arroccamento, bensì la mostra del “meticciato”: una straordinaria occasione di dialogo e confronto tra culture e diversità. Tante le pellicole dai contenuti impegnati, persino nella sezione del concorso: ma il cinema italiano in gara non si è discostato dalle recenti tendenze intimistico/minimaliste.