Le cure dell’anima
di Francesco Bezzi

Ogni volta che il mio pensierosi sofferma sul concetto di Anima mi sento calato in un contesto dello spirito concreto come la materia.
La realtà interiore dell’uomo è un elemento tangibile della nostra esperienza e non dovrebbe essere oggetto di incertezze e dubbi: esiste al pari della luce e del buio, del freddo e del caldo. Ma difficilmente gli uomini, pur sapendo che esiste, si mettono d’accordo nel descriverla.
Acutamente, nota Clara Sereni: «l’Anima è quella cosa che non sappiamo dove sta ma che di sicuro c’è»
Mi ha sempre colpito che una delle maggiori difficoltà nella scrittura del paradigma dell’Anima consista nel mettersi d’accordo sul luogo dove essà risiede: nel corpo? Oppure, direttamente nel mondo che ci circonda?
Probabilmente, l’Anima è la regina della difficoltà a ridurre il mondo in categorie razionali alla portata della comprensione umana. La sua realtà sfugge ai contenitori del Tempo e dello Spazio, affonda le proprie radici nel mistero, scivola come il mercurio dalle mani dell’uomo che la vuole afferrare e catturare.
Goethe, Freud, Jung e molti altri…ma non farò citazioni…l’Anima non gradisce le ripetizioni: ognuno deve costellare un ritratto individuale delle sue sembianze interiori. Ogni uomo, anche quello intellettualmente meno dotato, ha un suo piccolo spazio nella valle dell’Anima.
In fondo a questa valle c’è un fiume che trasporta le emozioni ed i sentimenti, gettandosi, alla fine del suo percorso, in un grande mare che tutti ci contiene, i cui confini sono ignoti all’uomo perché separati dall’esperienza sensibile dalla soglia della Morte.
Tutto ciò che si può immaginare a proposito dell’uomo, si trova dentro l’Anima: Gioia e Dolore, Depressione ed Esaltazione… l’elenco di questi elementi che compongono la delicata chimica dello spirito umano è infinito come infinita è la teoria dei numeri e come infinita è la mente.
lì teorema dell’esistenza disegna i connotati del difficile rapporto che l’uomo intraprende con la propria interiorità.
Quando l’esperienza ci arricchisce dei suoi valori profondi, la nostra mente realizza che la razionalità si deve adattare alla realtà dell’Anima e non viceversa. Tutto ciò comporta una ricerca paziente e, soprattutto, multitattoriale delle numerose vie che portano alla soddisfazione delle nostre sfere profonde.
Il lavoro che vi proponiamo in questa seziòne di «Testimonianze> tenta di percorrere tali vie assai difficili da individuare e da gestite. Tutto il percorso si è svolto tentando di evidenziare che esiste una intelligenza comune alla cultura laica e a quella religiosa che si occupa attivamente della dimensione spirituale degli esseri umani e che ritiene la sfera delle emozioni, dei sentimenti e degli archetipi (tutto ciò che si definisce, comunemente, come «endopsichico») fondamentale per la comprensione degli eventi che riguardano l’umanità. Se il «compito>) è stato ben svolto, dovrebbe suscitare un dibattito aperto al superamento delle tante ovvietà e del disinteresse che, da tanto tempo, relegano l’Anima nella soffitta buia e polverosa del mondo.