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Teheran Beirut Gerusalemme citta’ sospese

Severino Saccardi, Oriana Fallaci e Tiziano Terzani: due vite

Roberto Barzanti, Penelope e il Nulla – Oriana Fallaci ha vissuto alcune delle più tormentate vicende dei nostri anni cercando di penetrarle in prima persona, per poi riferirne secondo le modalità e i vezzi del grande giornalismo non disgiunti però da una tensione morale entro cui il suo lavoro ed i suoi eccezionali servizi acquistavano senso e finalità.

Enzo Brogi, Anam e l’accettazione serena della morte – Tiziano Terzani, da poco scomparso, ci ha lascito un grande esempio nella lotta contro la guerra e nell’accettazione serena della morte. La sua è stata una vita incredibile, piena di coraggio e di ricerca della libertà: libertà personale e libertà dal potere e dal bisogno di compiacere i potenti di turno.

Alfredo Jacopozzi, Il dialogo interreligioso dopo Ratisbona – Se papa Giovanni Paolo II aveva come preoccupazione primaria quella di evitare lo scontro di civiltà e auspicava che le comunità religiose potessero lavorare insieme per la pace e la convivenza, papa Ratzinger ha come obiettivo principale l’identità cristiana dell’Europa e soltanto attraverso la rivitalizzazione delle radici cristiane è possibile il dialogo con le altre culture e religioni. Bisogna però stare attenti ai pericoli di una prospettiva globale e universale in cui domini ancora il paradigma della mentalità coloniale che tende all’unificazione.

Franco Toscani, Il calcio e il ‘sogno di una cosa’  – Nelle vicende di “Calciopoli” siamo tutti coinvolti e rischiamo di essere tutti perduti come persone: la posta in gioco non è infatti solo calcistica, ma etica e riguarda il nostro intero modo d’essere e di vivere. Il “sogno di una cosa” è allora il calcio sottratto all’idiozia calcistica, alla corruzione e all’inquinamento che minacciano di soffocarlo, concepito in armonia con le altre attività e sfere dell’esistenza, ricondotto nuovamente alla sua fonte originaria, al suo essere gioco carico di avventura e divertimento.

Roberto Barzanti, Piero Calamandrei: politico, fiorentino, europeista – A cinquant’anni dalla morte, Piero Calamandrei può essere considerato una figura insolita di studioso e di politico non allineato, di stampo illuminista, che coniugava creativamente liberalismo e socialismo.

Sezione monotematica: TEHERAN, BEIRUT, GERUSALEMME: CITTA’ “SOSPESE” A cura di Sevrino Saccardi

Severino Saccardi, La “dinamica virtuosa” pace-democrazia: un’ipotesi di lavoro – La crisi mediorientale si inserisce ormai in una concatenazione “allargata” e perversa di dinamiche conflittuali, qui evidenziata dal riferimento a tre grandi città-simbolo: Teheran, Beirut e Gerusalemme. In tutta l’area tendenzialmente coinvolta in un possibile ed esteso conflitto, si tratta di favorire la pace con l’azione della diplomazia, l’iniziativa della comunità internazionale e la ripresa di un percorso per la reale soluzione dello storico contenzioso israeliano-palestinese. Ma è anche importante sostenere la società civile di paesi che sembrano pregiudizialmente esclusi dalla pratica della democrazia.

Bijan Zarmandili, Quegli scioperi a Teheran – Intervista a cura di Severino Saccardi. In una crisi con dinamiche sempre più “allargate”, la storica crisi israeliano-palestinese rischia drammaticamente e paradossalmente di passare in secondo piano.Lo scenario si fa molto più ampio, coinvolgendo, come è evidente, il Libano e l’Iran. Ma da quest’ultimo paese potrebbero venire inaspettate sorprese: come attestano i movimenti e i fermenti di una società non domata e non rassegnata

Ali Rashid, Diritto internazionale: sola una fioca entità? – Bisogna mettere la questione palestinese al centro di qualsiasi iniziativa in Medio Oriente, per arrivare ad una soluzione vera e giusta in modo che il diritto internazionale cessi di essere una fioca entità a cui si fa blandamente riferimento e si tutelino in modo fattivo i diritti umani e civili, per contrastare la creazione di un mondo dove la forza è l’unica fonte di legalità

Stefano Marcelli, Libano: l’”unità nazionale” e i diciotto nomi di Dio – La strategia americana non fa altro che alimentare la formazione di stati islamici di orientamento sciita in una ideale “Mezzaluna Sciita”: è una scelta folle a cui si deve resistere e in Libano è necessario che rimanga in carica l’attuale schieramento che tiene lontano Hezbollah

Janiki Cingoli, Quali strade per un dialogo israeliano-palestinese – Israeliani e palestinesi stanno vivendo una difficile transizione interna, i palestinesi per superare il conflitto interno e trovare un accordo, gli israeliani per assorbire gli effetti della guerra in Libano. Per riempire il vuoto di questa fase, accanto ai lavori preparatori e ai canali da costruire per trovare le soluzioni legate al Final Status, potrebbe essere utilizzata la strada di procedere ad “atti unilaterali, paralleli e (di fatto) concordati”, utili per ristabilire la fiducia fra i due popoli, gravemente compromessa da questi anni di violenza.

Ahmad Rafat, L’inquietante prospettiva della “mezzaluna sciita” –  I rapidi cambiamenti in Medio Oriente hanno portato a favorire la politica egemone dell’Iran nella regione: l’unico modo che l’Europa ha per contrastare una deriva autoritaria consiste in pressioni mirate, come per esempio condizionare ogni futura collaborazione nel campo economico al rispetto dei diritti umani, e il rispetto delle regole minime del gioco democratico.

Luca Zevi, Città “sospese” – Attraverso alcuni ritratti delle grandi capitali del Medio Oriente uno sguardo sulle difficili realtà di quei paesi.

Giuliano Della Pergola, L’ingestibile eredità lasciataci da Sharon – Solo un ripensamento e un inversione di tendenza della politica israeliana che porti Israele a porre termine alla sua pluriennale politica espansionistica, riconoscendo il dettame dell’ONU del 1948-49, favorendo il rientro dei profughi palestinesi nei confini legittimi di uno Stato palestinese, che non può affatto coincidere con il piano di Sharon di mangiarsi l’85% dell’anguria e lasciarne il 15% ai palestinesi, potrebbe condurre piano piano ad una soluzione dei grandi problemi del Medio Oriente.

Renza Marchi, Il Cairo nell’era del libero mercato – I problemi del Medio Oriente non possono essere compresi del tutto senza tener conto delle dinamiche complesse del grande stato africano che è da sempre compartecipe delle tensioni dell’area

Riccardo Nencini, Volontariato: un ruolo sempre più centrale per ”respirare l’ umano” – Al centro della Festa della Toscana di questo anno è stato posto il tema del “volontariato” prendendo spunto dalla ricorrenza di quell’esempio che fu dato nel ’66 da tanti giovani, “angeli del fango”, giunti da ogni parte del mondo per aiutare Firenze.

Erasmo D’Angelis, Angeli del fango – Sono trascorsi quarant’anni ma sembra ieri quando tanti giovani giunsero da tutto il mondo per aiutare Firenze immersa dal fango dell’alluvione del 1966: un evento che va ricordato all’insegna della valorizzazione del volontariato, per continuare l’opera per la tutela dell’ambiente e per l’aiuto nelle calamità naturali.

Roberto Mosi, “N – Io e Napoleone”: uno sguardo ravvicinato al mondo del potere – Il film di Paolo Virzì getta uno sguardo sul tema del potere e del rapporto ambiguo tra chi lo esercita e chi lo subisce.

Giovanni Allegretti, La mostra del cinema di Venezia: declino o rinascita? – La mostra di Venezia non ha fornito un alto livello qualitativo sia per la concorrenza con la Festa del Cinema di Roma sia per un panorama internazionale poco ricco.

Stefano Beccastrini, Roberto Rossellini: un centenario per ricordare – Un omaggio a un grande cineasta, a un grande pensatore, a un grande italiano di statura europea e mondiale nel centenario della nascita.

Mary Malucchi, La scuola dei giochi e il gioco della vita – La scuola dovrebbe recuperare il senso vero del gioco come strumento di apprendimento e ristabilire la giusta connessione con la vita.